…E se nel rilassamento yoga, alla fine della lezione, mi addormento?!
Questa è una delle domande che frequentemente mi vengono rivolte a lezione. Io generalmente rispondo con alcuni aneddoti che lasciano la domanda senza risposta, aperta ad una interpretazione del tutto personale. I puristi dello yoga tradizionale inorridiranno. Ma noi siamo uomini e soprattutto donne del XXI secolo che cercano benessere nello yoga. Ed io questo l’ho ben presente.
È capitato anche a te di dormire durante il rilassamento yoga a fine lezione?
A me si. È capitato la prima volta che ho fatto una lezione di yoga e da lì ho capito che lo yoga era la via che avevo sempre cercato.
Cos’è il rilassamento yoga!?
Alla fine di ogni lezione solitamente propongo una breve pratica di rilassamento. Lascio disporre i miei allievi in una posizione comoda e li guido, con la voce, alla percezione del proprio corpo e del respiro, conducendoli verso uno stato di abbandono e relax.
Qual è la posizione comoda per il rilassamento yoga? tutte e nessuna, sicuramente la tua.
Solitamente consiglio di disporsi schiena a terra in posizione comoda in shavasana. Shavasana si traduce dal sanscrito in cadavere, tanto per dare l’idea del completo abbandono. Supini, piedi abbandonati all’esterno, inguini aperti al cielo, palmi delle mani rivolti al soffitto in modo da avere le spalle ben appoggiate alla terra e la nuca salda al suolo. Nonostante l’apparente semplicità, anche shavasana è una posizione da conquistare.
Quando non è comoda, si può renderla tale, aggiustandola. Qualcuno preferisce tenere le mani in grembo e i gomiti alla terra. Questo dipende da come riuscite ad abbandonare a terra le vostre spalle.
Molto spesso non siamo abituati a stare sdraiati sul pavimento duro, il tappetino yoga non è certo come il materasso del nostro letto. Spesso si sente rigidità nella zona cervicale, avvertiamo che la gola aprirsi verso il cielo. In questo caso merita mettere un supporto sotto la nuca, badando che sia dell’altezza giusta e non coinvolga le spalle.
A volte, soprattutto a pratica finita, si sente tensione sotto l’area lombare. Nel caso merita la volta successiva provare a mettere un cuscino un po’ alto, meglio ancora un bolster sotto le ginocchia per sentire cadere meglio alla terra la zona lombare.
A volte ci possono essere problemi respiratori, asma o semplicemente raffreddori allora è consigliabile mettersi su di un fianco per evitare di avere eccessiva compressione sul petto. Idem in gravidanza, è opportuno mettersi sul fianco. In entrambi i casi è consigliabile il sinistro perché è la posizione più comoda per la digestione. Spesso con tosse e raffreddore si preferisce posizionarsi alla parete, con la schiena al muro e le gambe a terra, in modo da non accentuare gli attacchi di tosse.
Altre volte, soprattutto se ci sono problemi di ansia o di attacchi di panico, mettersi schiena a terra è addirittura impossibile e creerebbe ancora più tensione sul praticante. Meglio seduto a terra schiena al muro o su di una sedie con schienale alto. La pratica deve aiutare a rilassare, non accentuare ansie.
Trova la tua posizione. Sperimenta.
Il rilassamento yoga è una forma desunta dallo Yoga Nidra, vediamo cos’è?
Le informazioni che vi riporto qui di seguito sono tratte dalla lettura di questo libro: Yoga Nidra di Swami Saraswati Satyananda. Lettura decisamente interessante ed agevole, vivamente consigliata.
Lo Yoga Nidra è una pratica che deriva dai Tantra. (Parentesi d’obbligo: con il termine Tantra si indica un insieme di tesi, tradizioni e dottrine, anche tra di loro eterogenee e contrastanti. Leggetene di più su Wikipedia, scordatevi le bischerate risuonate sui media grazie a Sting).
Lo Yoga Nidra è una tecnica con la quale imparare a rilassarsi coscientemente. Il vero rilassamento è considerato un’esperienza oltre il sonno, oltre lo stendersi in poltrona con una tazza di tè.
È un metodo sistematico per indurre il completo rilassamento fisico, mentale ed emozionale.
Durante questa pratica si appare addormentati ma la coscienza funziona ad un livello profondo di consapevolezza. Lo Yoga Nidra è uno stato di sonno dinamico, uno stato intermedio tra il sonno e la veglia, dove il contatto con la dimensione subconscia e inconscia avviene spontaneamente. È uno stato di sonno ipnagogico. Utilizzato molto dalla psicologia moderna.
Swami Saraswati Satyananda, l’autore del libro citato prima, è uno dei Maestri dello Yoga Moderno. La Scuola da lui fondata ha sedi in tutto il mondo. Qui trovate la pagina dedicata alla sua vita sul sito della sede italiana.
Come funziona lo Yoga Nidra secondo Swami Saraswati Satyananda?
Quando la coscienza è legata a tutti i sensi, la ricettività è minore. Scollegando la coscienza dai sensi grazie al rilassamento completo, ovvero ritirando la mente fino ad uno stato in cui non si è né nel sonno profondo né svegli, la ricettività dell’individuo è massima.
A pagina 5,ancora nell’introduzione, con queste testuali parole risponde (forse?!) alla nostra domanda:
“Qualsiasi impressione voi immettiate nella mente subcosciente, questa non può essere rifiutata. Essa crescerà e i suoi frutti arricchiranno ogni aspetto della vostra vita. Non dovete preoccuparvi se dormite durante lo Yoga Nidra. D’altro canto se ciò non succede, la vostra pratica potrebbe essere più potente. Quindi dovete tenere una cosa in mente: “Io non dormirò“. Dovreste cercare di non dormire. Dovete cercare di rimanere svegli, perché se dormite, allora non è Yoga Nidra”.
Caratteristiche dello yoga nidra che ritornano anche nella breve versione del rilassamento yoga
Anche con il breve rilassamento di 5, 10, 15 minuti si può raggiungere un livello di sonno ipnagogico, quello stato tra il sonno e la veglia. È un procedimento più breve, meno sistematico, ma che lavora sullo stesso principio. Condurre il praticante tramite la voce, quindi il senso dell’udito, a rilasciare il proprio corpo alla terra, e magari anche la mente, in maniera da sentirsi, al risveglio, profondamente ristorato.
Qui trovate un mio precedente post, scritto alla fine del 2017 dove propongo un breve rilassamento per rafforzare tramite un sankalpa, la parola dell’anno. Un sankalpa è un proponimento, pensato ed individuato a monte del rilassamento, e ripetuto nella fase di maggior ricettività. Un seme lasciato nel terreno fertile del nostro inconscio.
il rilassamento nello yoga ratna di gabriella cella
In ogni sua lezione di Gabriella c’è sempre un momento più o meno lungo, prima o dopo o anche durante la pratica, di rilassamento yoga. Lei stessa racconta di praticarlo tutti i giorni con registrazioni della sua voce o di allievi. È una pratica necessaria alla salute psicofisica. Azzera e rigenera completamente il nostro sistema nervoso, in particolare l’autonomo.
Nell’incontro di post formazione di settembre 2017 si è raccomandata di non proporre il rilassamento ad allievi che hanno poi da compiere successivamente attività impegnative, consigliando addirittura di non farlo fare a chi deve riprendere la macchina a tarda sera. Proprio perché l’abbandono e il rilassamento possono essere talmente intensi da compromettere la capacità di attenzione delle persone.
Io ammetto che da allieva mi lamentavo quando la mia insegnante non ce lo faceva fare. E memore di questo, lo propongo sempre. Più o meno lungo, stando ovviamente attenta a mandare via persone decisamente sveglie.
Ed è proprio durante le pratiche di rilassamento che di solito ricevo le intuizioni per le mie proposte di yoga e creatività.
È durante il rilassamento dell’ultimo incontro di maggio 2013 all’ashram che ho ricevuto l’immagine della costellazione che caratterizza il Poster Yoga Ratna, dal quale hanno poi preso forma le Carte Yoga Ratna. Mentre proprio in quest’ultimo incontro ho pensato al Calendario Yoga & Astrologia. Non fraintendetemi non sono visioni mistiche! Sono momenti in cui la creatività affiora e prendere forma. Ci sono diverse forme di arte terapia che adottano questo metodo.
Le parole di apprezzamento, rivolte dagli allievi nei confronti di questa pratica sono molte; da vorrei averti sul comodino per addormentarmi la sera, oppure posso rimanere a dormire qui fino a domani mattina.
Io credo che il fine ultimo dello yoga sia stare bene, e lo Yoga Nidra, o la versione meno sistematica e corta del rilassamento, aiutano decisamente a stare bene.
Viviamo in un contesto contemporaneo molto frenetico. Può capitare di addormentarsi una volta durante il rilassamento. Concediamocelo e sforziamoci tendenzialmente di non farlo. Ma se accade…
Se non potete seguire lezioni di Yoga Nidra o di Yoga con rilassamento vi consiglio questo volume della mia Maestra – Rilassamento Yoga – che contiene due audio cd che vi guideranno nella pratica. Mentre un gingillo assolutamente delizioso per conciliare la pratica è il koshi, una sorta di scaccia pensieri dentro una cassa armonica di bambù, lo trovate qui in quattro varianti di suono: terra, acqua, fuoco e cielo.
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