Ne ho già parlato in diversi post su questo blog, ma visto che di recente il panorama si è ampliato, mi sento di “dovervi” aggiornare sugli ultimi libri e le ristampe dei libri di Gabriella Cella, la mia maestra, tra questi “Fai un bel respiro” un manuale di pronto soccorso sul grande rimedio naturale del respiro.
Mi è capitato spesso di consigliare un libro recente della mia Maestra Gabriella Cella di cui non ho mai parlato in questo blog: “Fai un bel respiro” edito da Rizzoli.
A dire il vero, visto il fortunato e consistente numero di pubblicazioni a firma della Maestra Cella, tre sono gli articoli suoi suoi libri che conta questo blog:
- I LIBRI DI GABRIELLA CELLA SULLO YOGA {I PARTE}
- YOGA E FEMMINILE NEI LIBRI DELLA MAESTRA CELLA
- IL GRANDE LIBRO DELLO YOGA DI GABRIELLA CELLA

Foto dal web
Ma di “Fai un bel respiro” non ho mai parlato, in quanto pubblicazione del 2016.
È un ottimo libro e tratta un argomento complesso come il respiro e le pratiche yoga relative, in modo semplice e intuitivo ma in maniera affatto superficiale.
fai un bel respiro – Per chi è indicato?
- allievi yoga principianti
- allievi yoga esperti
- insegnanti yoga
- anche ai neofiti dello yoga, o semplicemente a coloro che di yoga non vogliono nemmeno sentir parlare ma hanno bisogno di confrontarsi con il respiro.
fai un bel respiro – come è articolato?
In questo libro Gabriella tratta il respiro come un “rimedio”. Una grande risorsa al quale fare ricorso per alleggerire più di un disagio, più di un problema.
Per prima cosa è un bel formato rilegato con sovra coperta in formato tascabile, ha una bella grafica e un’ottima leggibilità.
Una legenda iniziale suddivide le pratiche in:
- esercizio di pronto soccorso,
- esercizi equilibranti
- esercizi che rinfrescano
- esercizi che scaldano
- esercizi rilassanti
- esercizi energizzanti
Questo da subito un’idea della semplicità di presentazione di questi temi complessi, ma accessibili a tutti.
Nella presentazione, Gabriella dice chiaramente che il concetto che spesso viene veicolato dai media come yoga, fatto di posizioni complesse (se non impossibili ai più) o interminabili sessioni di meditazione. Yoga è una disciplina accessibile a tutti e che a tutti può dare beneficio. Tutti possiamo (dobbiamo!) respirare, tutti possiamo fare yoga.
“(…) attraverso il respiro il respiro siamo in grado di sentire la profondità del nostro essere, di sentirci dentro. Il respiro riguarda tutti (…) attraverso lo yoga si può imparare ad osservarlo e di conseguenza osservare noi stessi.”
Gabriella Cella
fai un bel respiro – consigli per la pratica?
Nella pratica yoga gli esercizi di respiro si identificano con il nome pranayama.
Vengono considerati una pratica più “raffinata” rispetto a quelli fisici legati alle posture del corpo – asana. È necessario porsi nella pratica del pranayama, così come in quella fisica, sempre in ascolto delle proprie sensazioni e di come rispondiamo nel momento presente. È necessario non forzarsi a tenere pratiche a lungo se sentiamo disagio e fastidio. Il corpo è il nostro miglior maestro e se ci lascia questi messaggi è necessario interrompersi, magari riprendersi successivamente.
Inoltre è sempre necessario fare attenzione ai momenti di trattenimento a pieno e/o a vuoto che possono incidere sulla pressione sanguigna, quindi se si sa di avere da tenere sotto controllo la pressione è sempre opportuno praticare un poco alla volta con attenzione ai trattenimenti.
Tendenzialmente nello yoga si respira dal naso, per poter avere aria filtrata dalle narici ma anche per poter progressivamente aumentare la capacità respiratoria.
È interessante sapere che nel corso delle 24 ore respiriamo in alternanza continua tra le due narici ogni 10 minuti circa. Ovvero spontaneamente ci troviamo ad avere una narice prevalente sull’altra e ad intervallare questa prevalenza ogni 10 minuti. La ricerca scientifica ha confermato l’antica sapienza yogica mettendo in relazione gli emisferi cerebrali con le narici. La narice sinistra è collegata all’emisfero cerebrale destro, quello delle attività creative, mentre la narice destra è collegata all’emisfero cerebrale sinistro, quello del linguaggio e delle attività razionali. Perciò respirare utilizzando entrambe le narici porta, oltre ad una maggiore ossigenazione, ad una connessione diretta con gli emisferi cerebrali.
quali le condizioni ottimali per la pratica di respiro?
Il libro specifica anche quelle che sono le condizioni ottimali per lavorare con il respiro:
- quando? alba o tramonto, quando le energie sono più intense
- dove? meglio all’aperto con aria fresca e pura, ma ci possiamo accontentare anche di un posto pulito e asciutto
- come? Prima, dopo o durante la pratica yoga, ma anche senza pratica yoga. L’importante è stare in ascolto e rispettare al massimo le proprie sensazioni, lavorando senza sforzo. Iniziando anche con pochi minuti, senza fretta.
Una parte del libro è dedicata al mantra come pratica di respiro, ma è veramente solo un accenno perché veramente una materia per la quale non può bastare un libro intero.
Non rimane altro che reperire il libro “Fai un bel respiro” e iniziare a praticare per stare bene grazie “solo” al nostro respiro. Il libro esiste anche in versione elettronica.