Mi capita almeno una volta l’anno di essere contattata da qualcuno per avere informazioni su come si può diventare insegnanti yoga. Con questo post voglio provare a dare una risposta chiara e personale a chi inizia a pensare, ambisce o si cimenta in un percorso formativo per fare questo “mestiere”.
Mi capita almeno una volta l’anno di rispondere a domande pertinenti a come diventare insegnanti yoga. Non perché io sia la più referenziata per farlo, credo, esclusivamente per la visibilità e la possibilità di raggiungermi con una mail o messaggio.
Con questo post voglio provare a dare una risposta a chi inizia a pensare, ambisce o si cimenta in un percorso formativo per fare questo “mestiere”, per diventare insegnante yoga.
Uso la parola “mestiere” non a caso.
Devo anche a mettere che la riflessione sul termine in se mi è stata imboccata da una mia amica, Elena, che è giunta più consapevolmente di me a questa scelta.
Ma vediamo insieme…
Se si va su google e si digita vocabolario mestiere, questo appare:
mestiere
me·stiè·re/
sostantivo maschile
Qualsiasi attività specifica, di carattere prevalentemente manuale, appresa per lo più con la pratica e il tirocinio ed esercitata quotidianamente e a scopo di guadagno; talvolta contrapposto ad arte od a professione
Credo sia più esaustiva e completa della parola
professione
pro·fes·sió·ne/
sostantivo femminile
Attività esercitata in modo continuativo a scopo di guadagno: la p. di impiegato; com., attività intellettuale per l’esercizio della quale sia richiesta la laurea o una particolare abilitazione: la p. di medico, d’avvocato, di commercialista; generic..
Per me lo yoga è più un mestiere di un professione.
Lo yoga si fa. Imprescindibile punto di partenza di questo argomento è che lo yoga si pratica, si sperimenta su se stessi.
Ancora prima di diventare insegnante yoga, con lo yoga diventa uno stile di vita. Diventa parte della tua vita. Dopo, con la coscienza e consapevolezza si può provare ad insegnarlo.
“Coloro che vogliono diventare insegnanti yoga ma non lo sono dicono le cose. I bravi insegnanti di Yoga le spiegano. Gli insegnanti ancora migliori le dimostrano.
I grandi insegnanti le ispirano”dal web
Tra i vari contatti che mi hanno posto la domanda, mi ha colpito molto quello di questa estate. Sono stata contattata tramite Whatapp da una ragazza giovanissima – che probabilmente si era imbattuta in queste pagine – che voleva avere da me indicazioni su come diventare insegnante yoga. Dato che non era la prima volta che mi veniva fatta la domanda e ho pensato che potesse essere utile anche ad altri metter per iscritto in un post la mia risposta e l’episodio.
Questa ragazza è giovanissima, doveva ancora finire il liceo e avrebbe voluto, una volta concluso, andare in un’altra città a seguire un percorso formativo yoga di un anno per diventare insegnante yoga. I suo genitori avversavano il suo progetto e lei cercava supporto in rete per consolidarlo.
Le ho chiesto se faceva yoga, anche se lo davo un po’ per scontato. Ho fatto bene a non darlo per scontato perché non lo praticava e – se ricordo bene – non lo aveva mai fatto.
Da cosa nasce il “desiderio” di voler diventare insegnante yoga?
Perché a quell’età si aspira ad un mestiere che si desidera…
L’idea nasceva dal pensiero che fare l’insegnante yoga è un bel mestiere.
È sano, ti mantieni in forma, piacevole, fai un sacco di conoscenze, divertente, cambi ogni giorno le persone con cui ti interfacci e economicamente interessante. Non può che essere così, è in tutte le pubblicità! Vedi yoga e pubblicità.
Insomma lo yoga è di moda e quindi non può che essere divertente ergo, gli insegnanti yoga guadagnano un sacco di soldi!
Mi è toccato l’infausto compito di raccontarle la verità. A partire dai compensi.
Se si lavora per associazioni sportive o anche grandi società, i compensi vanno da un minimo di € 10/12,50 (ultima offerta aggiornata a settembre 2018) ad un massimo di € 25,00 € orari lordi. Lordi che significa? Che c’è da togliere, se fatturato, una percentuale minima del 27/33 % che comprende trattenute obbligatorie di inps, irpef e cose varie. In sostanza i 12€ diventano 8€/h e i 25 diventano 17 €/h. Non propriamente una cifra importante. Certo, non sono i 2€/h per raccogliere i pomodori, ma considerate che spesso si lavora anche una sola ora, e in quei 8 o 17 € ti ci deve rientrare uno spostamento di andata e ritorno alla spazio di lavoro.
Se si lavora in autonomia, organizzandosi da soli i corsi, si può arrivare a guadagnare anche di più… ma sta tutto a voi, organizzazione, pulizie, relazioni… un periodo di rodaggio attività ecc. ecc.
Altro concetto importante che mi è toccato ribadire è che lo yoga è un mestiere, non è una professione nel senso letterale del termine. Lo yoga lo devi praticare, vivere, fare tuo per poterlo restituire.
Sappiamo – e ne ho già parlato in questo post – che lo yoga non è una professione riconosciuta e non ci sono leggi che definiscono le qualità, le competenze o la formazione dell’insegnante yoga. Anche se qualcosa si sta muovendo… ma questo possiamo vederlo in un successivo post. Chiunque, ahimè si può professare tale e mettersi su un tappetino ad insegnare. E chiunque, altrettanto ahimè, può vende false speranze a chi vuole diventare insegnante yoga.
Non è con un corso annuale (e sarebbe già tanto, si parla avvolte anche di week end!) dove ti impegni un week end al mese che impari tutto quello che devi sapere per fare assumere le asana (…e non ci sono solo quelle!) alle persone. Meglio certo se il corso è di quattro anni e ti prepara per 800 ore. Ma quello che ci occorre insieme è la pratica costante, la dedizione ad imparare sempre, ad accrescere le proprie conoscenze teoriche e pratiche in questa infinita disciplina.
In una parola? Umiltà! Imparare da se stessi e dagli altri.
Il mio consiglio a chi desidera diventare insegnante yoga è praticare sempre, ogni giorno anche per poco, in ogni momento della vita e cercare di apprendere da ogni istante. Da quando hai mal di schiena, a quando ti girano le scatole, da quando sei incinta a quando non puoi avere figli, da quando ti sposi e sei vibrante di emozione a quando sei sconfinata nel più tremendo dolore. Cerca di far entrare la tua pratica in ogni momento della vita, e tieni memoria delle tue sensazioni, di come ti ha aiutato e cosa ti ha dato la pratica.
Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce
Carlos Castaneda
Quali punti tenere presente per diventare insegnanti yoga?
- La pratica. Un buon insegnante è stato (e continua ad essere) un buon allievo
- La formazione. Scegliete il percorso che vi è più consono per vicinanza culturale, approccio metodico, finalità. La formazione per essere valida non può essere breve e concentrate, deve essere estesa nel tempo, per poter vedere gli effetti della pratica e delle nozioni e continua.
- Lo yoga è gioia di vivere. Portate lo yoga fuori dal tappetino, nella vostra vita.
Om Shanti!