Mio marito è un asceta. Non c’è voluto molto a scoprirlo.
O meglio, so per certo che è molto più avanti di me nel cammino del karma, anche se lui non lo sa.
È una faccenda d’istinto. Lui sa, senza mai essersi posto il problema, che la chiave dell’elevazione è la soppressione dei bisogni.
A lui non servono bei vestiti, gli basta qualcosa per coprirsi. Non gli serve una bella macchina e neanche quegli oggetti di conforto che di solito definiamo superflui ma che a molti servono a renderci la vita migliore.
No, a lui tutto questo non serve.
L’ho capito quando ho visto che si lavava i denti con la Pasta del capitano, come faceva mio nonno trent’anni fa.
Ma perché?
Forse è una specie di Buddha istintivo e naturale, e non lo dico per quella pancetta gli affiora sotto la maglia.
Vabbe’, che posso aggiungere?
Karma o non karma, con un marito così posso confessare di aver raggiunto l’illuminazione.